lunedì 9 ottobre 2017

Satiriworld


Il collasso umano che stiamo vivendo si sta palesando nella politica internazionale che sta assumendo sempre più i tratti di uno show comico satirico. Infatti, la situazione è questa: ci sta un tizio chiamato Donald Trump che sembra un bambino strafatto di m&m’s rosse con una forte dipendenza da social. Dall’altra parte abbiamo Kim Jon-un un figlio di papà con le manie di grandezza che sublima la sua insicurezza con le testate nucleari che probabilmente sono alimentate a GPL (per risparmiare). A rendere il quadro più interessante abbiamo Razzi, un uomo convinto che tutto sommato la Corea del Nord non è malaccio. Ci sta solo tutto quel bel pezzo di popolazione sull’orlo della povertà con il cervello sparaflashiato dalla propaganda ma per il resto è un bel paese. Questo personaggio si pone tra paciere tra i due folli leader. Cosa che, nonostante lui sia quello che è, lo rende anche ridicolmente apprezzabile. Poi, salta fuori un nuovo personaggio di questa fantomatica follia che chiamiamo politica internazionale: Albano Carrisi che, si auto convince di essere uno pseudo Ghandi e manda una lettera a Kim Jon-un scrivendogli: “Kim non fare la guerra, facciamo un concerto”. Le uniche vere vittime sono i funzionari nord coreani che non ci stanno a capì un cazzo, tant'è che stanno cercando di entrare in contatto con i funzionari del Partito Repubblicano per avere dei chiarimenti. L’escalation nucleare è solo l’ultimo dei problemi miei cari, nemmeno l’incapacità di omaccioni adulti e vaccinati a comunicare. L’unico vero problema, in questo momento, è che Kim e Donald stanno confondendo una ben preparata partita ad Age of Empire con la vita vera e noi, dal basso delle nostre normalissime vite siamo costantemente preoccupati che ci porteranno all'apocalisse, anche se, le probabilità sono relativamente basse.