venerdì 24 novembre 2017

Mi sa che non tutti possono parlare di scienza

La cultura scientifica sta diventando popolare ed è un disastro.


È da un po' di tempo che mi ritrovo a girovagare su vari gruppi facebook dedicati alla scienza. All'inizio mi è sembrato un modo interessante per informarsi e approfondire quelle che sono le tematiche scientifiche che risultano molto lontane dalla mia formazione. Per esempio: biologia, medicina, astrofisica, ecc... 
Inizialmente è stato così poi, mi sono reso conto che buon numero di persone che utilizza nozioni scientifiche (prese da chissà quale sito online) per avvalorare credenze pseudo-religiose o New Age.
Mi sono ritrovato a dover spigare con gente che riteneva quanto meno possibile che l'universo sia un organismo vivente.Tuttavia, spiegare l’Universo ha più cose in comune con un orologio è estremamente complesso e laborioso.Provateci voi a dover spiegare nozioni sulla termodinamica, meccanica quantistica e cinetica chimica,ecc... Su face book! È impossibile.
Mi sono ritrovato a parlare con gente che collegava la legge di Lavoiseir (nulla si crea e nulla si distrugge) con la fisica di Bohm (teoria dell'universo olografico). Due teoria lontanissime tra loro usate per giustificare la propria versione induista (?) della vita. "Siamo fatti di energia!" , scrive in un italiano stentato. Quando poi gli vado a spiegare che, in realtà, l'energia è un concetto squisitamente matematico non mi crede. Vabeh...
Una volta mi ritrovai in una calda domenica pomeriggio (autolesionista proprio) a discutere sul rapporto che c'è tra la matematica e la natura. Alcuni utenti ritenevano che i simboli come "v" per indicare la velocità, "m" per la massa, ecc...fossero l'alfabeto della natura. Affermazioni come queste (per quanto giustificabili sotto certi punti di vista) denotano una scarsissima conoscenza della materia poiché ignorano completamente il vero alfabeto della matematica. La derivata, divergenza, tensore, ecc... Sono i sintagmi della matematica in grado di descrive la natura nello stesso modo in cui uno scrittore scrive delle esperienze umane. La capacità dello scrittore, quindi, d'intercettare e descrivere queste esperienze umane determinerà la qualità del suo prodotto.
Ecco, io ora vi scrivo questo, con tutta la difficoltà che posso riscontrare entrando nel merito delle tematiche sopracitate. Mettetemi però nei miei panni che io mi metto nei vostri: sono questioni complesse non riassumibili su un blog o su un post di facebook. Tuttavia mi scatta una riflessione. Mi viene da pensare che la scienza non è per tutti. La scienza è per chi ha studiato per anni, ha approfondito e veramente inteso il metodo scientifico. La scienza, quindi, non è democratica e si fonda sul principio secondo la quale io ho ragione perché i fatti, i risultati e il mio modello sono migliori di quelli presentati fino a ora e non c'è molto altro da discutere. Questo modo di agire non ha niente di dittatoriale come molti credono. Ben venga il dibattito e lo scambio di opinioni ma i fatti vengono avvalorati dalle prove.
Siamo in un'epoca in cui tutti credono di poter conoscere la realtà che ci circonda. I novax, i terrapiattisti, coloro che credono nella terra piatta sono la dimostrazione di quanto a venire meno non è la divulgazione (che avviene in maniera sistematica). A venire meno è capacità dei singoli individui di scindere il vero dal falso e d'introdurre chiavi di lettura prive di senso.
Sono tempi strani e a tratti spaventosi e spero vivamente che tutto questo sia solo frutto di un'umanità che sta ancora educando a internet.


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